Sabato 10 dicembre alle Scuderie Medicee sarà inaugurata la mostra di opere di Francesco Inverni dal titolo “Il seme umile del Sacro”, che resterà visitabile fino al prossimo 19 febbraio. Curata da Giampaolo Trotta, la mostra offre ai visitatori la possibilità di ammirare 45 opere realizzate fra gli anni ‘50 e gli anni ‘80 del Novecento, che attraversano tutti i periodi pittorici di Inverni. Un’occasione unica per apprezzare l’arte dell’artista poggese in maniera ampia e completa, che rappresenta per Poggio a Caiano anche la ripartenza delle mostre d’arte dopo il periodo della pandemia.
“Nella ricorrenza dei sessant’anni di vita del Comune ed a venti dall’inaugurazione della biblioteca intitolata a Francesco Inverni, l’amministrazione comunale ha voluto promuovere la realizzazione di una mostra sull’arte sacra del pittore poggese a completamento, probabilmente, dell’ultimo tassello della ricognizione artistica avviata già all’indomani della sua morte avvenuta prematuramente nel 1991 e consolidata con cadenza decennale con due grandi esposizioni, nel 2001 e poi nel 2011”, affermano il sindaco Francesco Puggelli e il vicesindaco e assessore alla Cultura Giacomo Mari. “Le opere raccolte in mostra e approfondite nel catalogo, curate con grande generosità e sensibilità critica da Giampaolo Trotta, raccolgono e ripercorrono il cammino artistico fra “spirito e materia” dell’Inverni; lo scritto del professor Trotta in dialogo con quello di Giulia Ballerini, direttrice del Museo Soffici e del ‘900 italiano, ben chiarificano e colmano di nuovi apporti conoscitivi, la qualità e peculiarità artistica del pittore poggese questa volta nel suo rapporto con il sacro”.
Il diciottenne Francesco Inverni nel 1953 mostrò i propri dipinti ad Ardengo Soffici, dal quale ricevette un incoraggiamento a coltivare il proprio talento. I paesaggi del suo paese natale, Poggio a Caiano, furono i primi protagonisti delle sue opere, insieme alle nature morte. I soggetti sacri arrivarono decenni dopo, a seguito di un percorso artistico che lo portò ad interessarsi non solo a soggetti diversi, ma anche a tecniche differenti come quella dell’affresco. Una vita d’artista, quella di Inverni, che lo ha visto esporre dalla sua Toscana al lontano Cile – dove sposò la cilena di origine poggese Midia Manetti – passando per l’Europa e in particolare la Francia.
“Nell’oramai abbastanza lontano 2006, in occasione della III Biennale d’Arte Sacra Contemporanea di Pistoia, svoltasi sette anno dopo che Giovanni Paolo II aveva scritto la sua notissima lettera “a quanti con appassionata dedizione cercano nuove ‘epifanie’ della bellezza per farne dono al mondo nella creazione artistica” (1999), ebbi modo di osservare come alcune riflessioni del pontefice definissero perfettamente quale doveva essere il significato più profondo da darsi al termine di “arte sacra” e quale fosse l’atteggiamento da assumersi di fronte ad essa”, spiega il curatore Giampaolo Trotta.
“Queste parole – prosegue – sembrano adattarsi perfettamente alla comprensione del sacro in Francesco Inverni: bellezza pura, non artefatta, primordiale, alle radici di una fede semplice toscana, contadina. Una visione, quella di Inverni, che ci fa comprendere il senso più profondo di un’autentica spiritualità. Una materia pittorica che emana trascendenza in una silente visione quasi metafisica, di facile comprensione, che arriva direttamente al cuore, ma senza mai cadere nell’oleografia”.
La mostra è allestita grazie alla preziosa collaborazione della famiglia Inverni, oltre che della Fraternità Francescana di Betania, che ha dato in prestito nove opere.
“Un sentito ringraziamento alla famiglia Inverni – aggiungono sindaco e vicesindaco – in particolare a Fabio Inverni, affermato pittore figlio di Francesco, per l’infaticabile e insostituibile contributo dato in tutte le fasi del progetto, all’Istituto delle Suore minime del Sacro Cuore ed al gruppo di lavoro ‘Oltre il centenario’ per le intuizioni ricevute e per la volontà comune di vedere realizzata questa mostra, a tutte le istituzioni, singoli e famiglie che hanno acconsentito al prestito delle opere in mostra ed all’ufficio cultura del Comune di Poggio a Caiano nelle persone di Massimiliano Martini, Barbara Taverni e Patrizio Gioffredi che con entusiasmo, professionalità e cura dei dettagli ne hanno condotto gli aspetti attuativi”.
L’inaugurazione si terrà sabato 10 dicembre alle ore 17. La mostra resterà aperta presso le Scuderie Medicee fino al 19 febbraio, con ingresso libero, nei seguenti orari:
- venerdì, sabato, domenica e festivi (escluso il 25 dicembre): 10-13 e 14:30-18:30
- apertura 13 gennaio – 19 febbraio: venerdì, sabato, domenica e festivi: 10-13 e 14:30-17:30