Soffici e l'affresco di Fognano (2010)
“Soffici e la cultura artistica dell’area pratese”
Questo il tema della serie di appuntamenti ideati dall’assessorato alla cultura nel 2010 per riflettere sul rapporto tra Soffici e il territorio.
L'affresco nel tabernacolo di Fognano
All’inizio degli Anni Trenta il podestà del Comune di Montale, Mario Ammirandoli, amico di vecchia data chiese a Soffici di decorare la fontana pubblica nella frazione di Fognano allora raggiunta dall’acquedotto. La costruzione, a forma di tabernacolo avrebbe così avuto sul fondo una decorazione ad affresco: fu questa l’unica commissione pubblica compiuta da Ardengo Soffici che per la realizzazione - che durò dodici giorni - ebbe come collaboratori due giovani artisti, Quinto Martini e Leonetto Tintori.
Iniziata con una mostra e una conferenza dedicata proprio all’esperienza dell’affresco del grande tabernacolo di Fognano a Montale (Pistoia) la serie di appuntamenti al Museo Soffici, ha indagato su “Soffici e la cultura artistica dell’area pratese”. Sabato 17 aprile 2010 alle 17 al Museo Soffici (via Lorenzo il Magnifico, 5) il sindaco Marco Martini e l’assessore alla cultura Angelo Formichella hanno inaugurato la mostra - curata da Luigi Cavallo (curatore del Museo Soffici), Luigi Corsetti (direttore del Museo) e Maria Pia Mannini (conservatrice del Museo Civico di Prato) - di dipinti a olio e dei disegni preparatori per l’affresco della fontana di Fognano che ha per tema il “Miracolo di San Francesco” realizzati da Soffici dal 1932 al 1934, oltre a pubblicazioni, riviste e documenti dell’epoca. Esposto anche un bozzetto inedito di Soffici preparatorio per la scena con “San Francesco e il Miracolo della Fonte” conservato al Museo Civico di Prato che documenta il lungo percorso creativo del tabernacolo di Montale e conferma l’importante collaborazione con Tintori. Di quest’ultimo è uno dei lavori meno conosciuti ma si rivelò determinate per gli sviluppi della sua attività come scrisse lo stesso Tintori che attribuisce a Soffici, dopo l’esperienza di Fognano, il merito di “mettere in moto” e “sviluppare” le sue possibilità “indicandomi – scrive Tintori – la via di una più approfondita ricerca anche se a scapito dell’inventiva e del successo”.
A precedere la mostra, la conferenza di Luigi Cavallo dal titolo “Soffici e l’esperienza dell’affresco di Fognano”. Un’occasione per approfondire il rapporto complesso che Soffici ha avuto con i pittori pratesi tra le due guerre.
Lo studio di soffici per la sistemazione complessiva dell'affresco
Il ciclo di conferenze al Museo Soffici è continuata a maggio e giugno per approfondire altri aspetti dell’influenza di Soffici nell’arte e nella cultura pratese. Il 7 maggio alle 21,15 Lucia Minunno storica dell’arte e curatrice, ha tenuto la conferenza dal titolo “Soffici e Quinto Martini” e il 21 maggio alle 21 si è tenutaq uella scrittore e critico d’arte Marco Moretti che si occupa da anni di movimenti artistici e letterari del Novecento. Moretti in questa occasione ha parlato di “Soffici e la poesia di Bino Binazzi”. Il ciclo di conferenze siè conclusa a Prato, il 10 giugno alla Biblioteca Lazzerini dove Luigi Cavallo ha tenuto la conferenza su “L’artista Ardengo Soffici” mentre Maria Pia Mannini si è soffermata su “Soffici e gli artisti pratesi”.